foto modenafc.net
Sono passate poche ore dal triplice fischio finale di Entella – Modena. Il pubblico canarino è rientrato in Emilia, provato da una trasferta che ha regalato un vero e proprio mix di emozioni.
Da un lato c’è il sorriso di chi sa di aver fatto un bel passo in avanti per restare in vita, dall’altro c’è la consapevolezza che la strada per rimanere in cadetteria è ancora lunghissima.
Forse non tutti si sono resi conto di ciò che ha fatto Luca Garritano ieri sera al Comunale di Chiavari. Perché nel caso in cui il Modena uscisse imbattuto tra le mura amiche del Braglia sabato prossimo, allora il funambolo calabrese entrerebbe di diritto tra i giocatori più importanti della storia del Modena F.C.
Come Alex Pinardi a Trieste, come Ciro Ginestra a Brescello; fate posto nella “Hall of fame” del club di viale Monte Kosica; perché c’è un ragazzo, nato a Cosenza nel 1994, che ha preso per i capelli una squadra che stava letteraralmente precipitando nell’inferno della Lega Pro.
Due gioielli da fuori area che rimarranno stampati nella testa di ogni tifoso modenese a lungo, forse per tutta la vita; e fanno ben sperare per la gara di ritorno.
Eppure, anche in terra ligure, la formazione canarina aveva mostrato i problemi che si sono evidenziati durante tutto il corso della stagione.
Non un’idea.
Non una maledetta idea per mettere in difficoltà una compagine nettamente inferiore per valori tecnici.
Sono bastati, dunque, un paio di tiri in porta di un talento cristallino di 21 anni per tenere aggrappata un’intera città alla Serie B.
Le individualità nel calcio fanno la differenza, e chissà che, dopo i novanta minuti di ieri, qualcuno non capisca che i giocatori di qualità, nelle squadre mediocri, vanno SEMPRE fatti giocare.