Fonte Gazzetta di Modena
Stefano Bonacini, patron del Carpi e da sempre tifoso della Juventus, non si può che sottoporre un paragone: biancorossi e bianconeri viaggiano a braccetto in classifica e dopo due sconfitte hanno raccolto il primo punto alla terza giornata. «Credo che a Natale, anzi molto prima, la squadra di Allegri avrà una posizione completamente diversa. Vedrete che sarà così, quella di adesso per la Juve e anche per altre formazioni non è una classifica veritiera. Per quanto ci riguarda, invece, posso dire che abbiamo avuto la sfortuna di non incontrare i bianconeri in un momento per loro delicato come quello attuale. Ma va bene, non piangiamoci addosso». Soprattutto oggi, soprattutto alcune ore dopo il primo risultato positivo in serie A.
Bonacini, siamo qui a commentare un altro passo in avanti del Carpi. Giusto? «Fa tutto parte di un percorso di crescita che sapevamo necessario per affrontare la serie A. Tutto sta nel lavoro e nel correggere gli errori che si fanno di partita in partita. La squadra sta lavorando bene e soprattutto nelle ultime uscite credo abbia dimostrato di poter lottare per la salvezza. Diciamo che non ci saranno più prestazioni come quelle di Genova. A differenze che con la Sampdoria, contro Inter e Palermo i ragazzi hanno messo sul campo tutto quello che avevano nonostante le difficoltà».
La vittoria, però, è sfumata. Il bicchiere resta comunque mezzo pieno? «E’ così che lo dobbiamo vedere, mezzo pieno. Come dicevo tutto fa parte di un percorso e come dicevo il Carpi deve ancora sistemare alcune questioni. Forse in certe circostanze abbiamo pagato un po’ di esperienza, ma non dobbiamo nemmeno dimenticare contro chi abbiamo giocato: l’Inter attualmente a punteggio pieno e il Palermo che è una delle rivelazioni di inizio campionato. Per questo dico che sono fiducioso anche se consapevole che la strada è lunghissima».
Da sottolineare che le cose migliori i biancorossi le hanno fatte vedere grazie ad un vecchio marchio di fabbrica: le verticalizzazioni. «C’era un grande caldo per noi, ma anche per loro. Per questo si è cercato di sfruttare le caratteristiche di quei giocatori, come il nostro Matos, che in questo periodo hanno più gamba. Ma quello che più ho apprezzato è lo spirito battagliero della squadra per l’arco di tutti i novanta minuti. Questa, di certo, è una degli aspetti che dobbiamo fare nostro da qui al termine della stagione».
Tra i segnali positivi, quelli sottolineati anche da Bonacini, c’è una certa dimestichezza col gol. «Esattamente. Guardando le squadre che lotteranno con noi per la salvezza siamo l’attacco che ha segnato di più. A questo però va aggiunto pure un altro dato tutt’altro che trascurabile. Il Carpi è infatti tra le squadre che tira più verso la porta avversaria. Certamente aspetti positivi che vanno valorizzati».
Ed in questo attacco c’è anche Marco Borriello. «Ha segnato un gol da attaccante vero, alla… Borriello. Lo abbiamo preso per questo motivo, per garantire le reti utili per la salvezza. Non l’ho mai visto come modello-Gaudì, per me è sempre stato ed è tutt’ora il centravanti che deve farci fare il salto di qualità. Marco è stato l’acquisto finale di un mercato attento e ponderato. Credo che con soprattutto con gli arrivi dell’ultima giornata siamo andati a rinforzare la squadra in tutti i reparti. Dall’attacco, con appunto Borriello, alla difesa dove è arrivato Zaccardo».
A proposito di Zaccardo. Curiosa, anche se comprensibile, la scelta di farlo capitano. «Credo che Castori abbia fatto la mossa giusta. Per confrontarsi con gli arbitri in stadi caldi ci vogliono elementi di esperienza a e dunque abituati a certe situazioni. Un campione del mondo che in carriera ha giocato con Milan, Palermo e Wolfsburg è la figura giusta. Per tutto questo ha portato la fascia da capitano».