Il Presidente del Cavezzo, con questo messaggio pubblicato sul sito ufficiale, ha voluto salutare e ringraziare tutti per i sei anni passat insieme.
“E’ bellissimo ed emozionate salutarvi tutti. Dopo una lunga corsa durata 6 stagioni è arrivato per me il momento di fermarmi e riposarmi un po’. E’ stata un’avventura lunga e dura , difficile quasi quanto una “100 km del Passatore” ma certo un percorso bellissimo che mi ha dato tantissime soddisfazioni e ripagato in pieno dell’impegno che ho profuso sempre al 100%, sempre al massimo. Ho sempre dato tutto per il Cavezzo per cui lascio a testa alta sperando che il movimento calcio Cavezzo possa sempre crescere e migliorare.
Sono state 6 bellissime tappe, piene di tanti aspetti positivi e di difficoltà. Mi hanno fatto crescere come persona e conoscere tantissimi Amici che colgo l’occasione ancora oggi di salutare e ringraziare.
Ringrazio e saluto in particolare Massimo il mio predecessore e Simone il nuovo Presidente, persone sincere e piene di buona volontà e di passione ma soprattutto di amore per il Cavezzo.
In questo momento di saluti sarebbe bello ricordare i momenti più importanti di queste 6 stagioni, non è facile ma ci provo senza schemi, ma vado “ a braccio”…
Ricordo per prima la giornata nera di Viadana dove sbagliando una sostituzione ho compromesso con la sconfitta a tavolino il campionato del Cavezzo. Ricordo le dimissioni inviate il lunedi a Massimo che non ne volle sapere, eppure anche tu Massimo eri arrabbiato in tribuna.. poi si sa come finì..
Oppure l’ultima gioia vissuta dalla comunità calcistica di Cavezzo nel maggio 2012, prima dei tragici eventi di quel mese. Era mercoledi 9 maggio del 2012 con lo storico spareggio vinto a San Possidonio contro il Rovereto, dopo una sfida interminabile decisa ai calci di rigore, ad oltranza, con l’ultimo rigore di Mettifogo, che sbattendo sul palo ed entrando in rete ci spianava la strada alla “prima volta” in prima categoria, dopo una cavalcata record di 59 punti nel campionato di seconda categoria contro le corazzate Camposanto e Rovereto. Ma che squadra era quella? Mostruosa con giocatori veramente di qualità. Forse il più bel Cavezzo di sempre.
Bellissimo lavorare con tutti gli allenatori e in particolare con Mr. Buffagni e Mr.Pavesi due bravissimi tecnici con i quali non sempre siamo andati d’accordo ma entrambi hanno dato tanto al Cavezzo e portato più di quello che hanno preso. In particolare ricordo le telefonate giornaliere alle 7 del mattino con Buffagni e la sua riconferma in panchina dopo la retrocessione del 2013, un evento a quei tempi “raro”… Dimenticavo, per ringraziarci della conferma Buffagni ha vinto subito il campionato e riportato il Cavezzo in Prima Categoria. Bravo!
Saluto un grande personaggio del Cavezzo e di Cavezzo ovvero Matteo Benatti. Sei un grande e sei un patrimonio per la Società. Servono persone appassionate come te, con tutti i tuoi almanacchi e statistiche sai proprio tutto di calcio di oggi e di ieri. Di te in particolare ricordo il bellissimo episodio quando nel 2014 alla penultima di campionato il Cavezzo si trovava in testa al campionato di seconda categoria e incontrava il già ormai retrocesso Novellara e alla fine del primo tempo il risultato era ancora bloccato sullo 0 a 0 che ci penalizzava, in quanto la Vis san prospero stava vincendo ed era pericolosamente vicina in classifica. Ecco il grande Matteo che si rivolge all’arbitro durante l’uscita verso gli spogliatoi dicendo “Sig. Arbitro NOI SIAMO LA CAPOLISTA e ci deve tutelare”. Inizia il secondo tempo ed ecco il rigorino per noi che sblocca la partita che diventa poi decisiva per la storica vittoria del campionato. Grandissimo Matteo, ci siamo proprio divertiti….
Poi la bella annata di Pavesi con il 7°posto in prima categoria, il migliore risultato della storia del Cavezzo, con un grandissimo Vioni che saluto, bravissimo come Direttore Sportivo ma apprezzatissimo anche come chef. Mi raccomando Enrico riprenditi e ti aspetto qui a Cavezzo quando passi…
Di questa stagione appena conclusa e del “miracolo salvezza” ormai abbiamo scritto e detto tutto, ma rimarrà sicuramente nella storia e nella mia mente il goal decisivo di Francesco Calò Carducci contro il Real Panaro e la corsa sotto la tribuna del Borsari per dare inizio alla festa… in quel preciso istante siamo passati dall’inferno al paradiso…
Certo il Borsari, mi mancherà anche quello: le domeniche di inverno con il pre partita che si avvicina. Un grande e storico stadio che speriamo possa vedere il Cavezzo in un prossimo fututo in una categoria anche più prestigiosa di quella attuale.
Ecco ho finito, vi chiederete ma dove è il “veleno nella coda” che si trova sempre alla fine? No, stavolta non c’è, perché “Lor Signori” non se lo meritano lo spazio in questo saluto agli amici. Non è solo pagando la bolletta della luce e del gas della sede della Polisportiva che si contribuisce a far crescere il movimento del calcio a Cavezzo. Ci vuole ben altro impegno e spirito di collaborazione che non è mai arrivato… ma certo è vero purtroppo, mi ero dimenticato che a calcio non si gioca con una palla a spicchi…
Ciao Amici, Arrivederci Cavezzo”