Ogni anno la Serie A riserva delle sorprese: nonostante il livello sia in evidente calo tra neopromosse arrembanti, squadre materasso poco arrendevoli e nobili decadute, il ritratto di quello che una volta era il campionato più bello del mondo, già dopo poche giornate dal via assume inevitabilmente dei contorni del tutto diversi da quelli pronosticati.
L’anno scorso è stato il Verona di Mandorlini, l’anno prima era toccato al Catania di Maran e questa volta sembra proprio che sia il turno di Sassuolo e Palermo, quello di vestire i panni di rivelazione del campionato.
Se da alcuni punti di vista, il miglioramento del Sassuolo (anche se non in queste proporzioni) rispetto alla 17esima posizione della scorsa era abbastanza pronosticabile -conferma di allenatore e ossatura della squadra, un anno di esperienza ai massimi livelli e investimenti estivi importanti-, alzi la mano chi si aspettava un Palermo da 11esimo posto dopo quattordici giornate.
Sassuolo e Palermo incroceranno le armi nell’anticipo di sabato, ore 18.00, nel palcoscenico sempre suggestivo del Barbera.
Nel momento in cui vi scrivo le squadre si trovano attualmente al decimo e undicesimo posto, separate da un solo punto in classifica. Due società così distanti geograficamente si riscoprono vicino dopo uno sguardo alla classifica, ma anche come modo di stare in campo.
Dimenticatevi difensivismi, catenacci o tatticismi esasperati legati all’immaginario della squadra di provincia, perchè Palermo e Sassuolo giocano un calcio propositivo e votato all’attacco, un calcio che non fa prigionieri e che le due squadre non hanno paura di mettere in campo anche contro le grandi.
Il Sassuolo ha già messo sul fucile le (mezze) tacche di Juventus e Roma, mentre il Palermo si è concesso il lusso di rifilare due scoppole al Milan in quel di San Siro, impresa non da tutti i giorni.
Ma le similitudini tra rosanero e neroverdi non finiscono qua; entrambe le squadre infatti, hanno vissuto un avvio di stagione poco felice dal quale sono riemersi con – questa volta sì- la caparbietà della squadra di provincia. Magnanelli e soci attualmente cavalcano una striscia di otto risultati utili consecutivi in campionato, mentre i rosanero di Iachini non perdono da sei turni: il tutto senza considerare due tra i giovani attaccanti più promettenti dell’intero campionato quali Zaza e Dybala.
Insomma, se non ci fosse l’intero stivale a separare le due città si potrebbe pensare che Sassuolo e Palermo siano società gemelle, anche se la temo che non scorrerà molta fratellanza sul terreno di gioco. Rosanero e neroverdi arrivano alla quindicesima giornata con la spinta di due intere città alle spalle, un’idea di calcio molto attraente e pochi problemi di classifica; gli ingredienti per una grande sfida ci sono tutto, non resta che attendere sabato