In un Mapei Stadium quasi al completo il Sassuolo di Di Francesco ospita l’inter di mancini per una sfida di grande importanza per la classifica di entrambe.
Partita divertente sin dalle prime battute, data la presenza di due squadre che non hanno paura di proporre il proprio gioco, la prima fase di gara ha visto l’inter –in pieno stile Mancini- dominare il possesso, portando molti uomini nella metà campo avversaria e cercando rapide verticalizzazioni per servire il suo tridente offensivo. Di contro il Sassuolo ha risposto abbandonando parzialmente il pressing alto che ne aveva caratterizzato le prestazioni per tutto l’anno, ma non schiacciandosi al limite della propria area di rigore, mantenendo la linea difensiva alta e la squadra corta.
Le emozioni si sono palesate sin dai primi minuti, e a rendersi pericolosi per primi sono stati i nerazzurri con un bel colpo di testa di Vidic sugli sviluppi da calcio d’angolo che ha chiamato Consigli a un grande intervento sulla sua destra. La risposta dei neroverdi non si è fatta attendere, quando pochi minuti dopo su un cross dalla destra sansone ha sfiorato il vantaggio con un colpo di testa sporco che è terminato di poco a lato.
La partita si è mantenuta gradevole per tutta la parte centrale del primo tempo, con diverse potenziale occasioni da una parte o dall’altra, nonostante un certo nervosismo, testimoniato dalle tre ammonizioni a fine primo tempo.
L’azione che ha sbloccato la partita è arrivata al 17esimo del primo tempo, grazie a una meravigliosa giocata di Zaza che sul cross di missiroli, che si è sistemato il pallone e ha colpito con un sinistro micidiale dal centro dell’area spedendo il pallone all’incrocio dei pali.
L’inter è tornata a premere sull’acceleratore e si è resa pericolosa con una verticalizzazione di Guarin per Palacio ben sventata dalla pronta uscita di Consigli, mentre il Sassuolo si è affidata alle ripartenze dei suoi avanti. Proprio su una di queste ripartenze, Sansone si è guadagnato un calcio d’angolo sui cui sviluppi lo stesso esterno calabrese ha sfoderato un pezzo di bravura, eludendo la marcatura di tutta la difesa interista e portando i neroverdi sul 2-0 con un meraviglioso tiro a giro dal vertice dell’area di rigore.
Nell’ultimo terzo della prima frazione i ritmi sono leggermente calati ma non hanno privato il pubblico del Mapei Stadium del solito numero di emozioni. L’inter si è fatta vedere dalle parti di Consigli con un diagonale di Podolski e con un paio di cross che nessuno degli attaccanti nerazzurri è stato abile a ribadire in rete, ma è stato soprattutto il sassuolo ad andare vicino al 3-0. Sono state ben due, infatti, le occasioni in cui Magnanelli e soci hanno reclamato un calcio di rigore nei confronti di Valeri; se nella prima occasione l’atterramento di Longhi probabilmente non era sufficiente per dichiarare la massima punizione, nel secondo caso, un palese fallo di mano di Donkor all’interno dell’area, è sembrato evidente anche dalla tribuna come ci fossero gli estremi per decretare il calcio di rigore.
Il Sassuolo ha continuato a spingere fino al 45esimo per “ammazzare” la partita prima della pausa lunga, ma hanno dovuto fare i conti con un Handanovic versione monstre che con due uscite prodigiose ha negato agli uomini di Di Francesco di andare sul triplo vantaggio. Dopo i primi 45 minuti di gara il vantaggio dei neroverdi era completamente meritato, forse addirittura stretto per quanto fatto vedere sul campo.
Date le premesse, il secondo tempo si presentava come un’occasione importante per gli uomini di Di Francesco, un’occasione per dimostrare crescita e maturazione nella gestione dei vantaggi che in numerose occasioni si è dimostrato uno dei punti deboli della banda neroverde.
E forse è proprio in questo senso che si spiega l’inizio di secondo tempo letargico che hanno offerto le due squadre: i neroverdi hanno lasciato che l’Inter gestisce il possesso in modo sterile e orizzontale, una tattica gli uomini di Mancini hanno pagato a caro prezzo anche nella sfida col Torinoe per i primi dieci minuti della ripresa, non si può certo dire che la partita sia stata spettacolare.
Proprio al 56esimo Macini si è visto costretto a fare un cambio per sparigliare le carte in tavola: fuori uno spento Podolski per far posto a Icardi, con Palacio largo sulla fascia destra. L’ingresso dell’attaccante argentino ha un po movimentato la sfida; i palloni sono cominciati a piovere con maggiore frequenza all’interno dell’area neroverde e l’Inter ha dato l’impressione di rendersi maggiormente pericolosa negli ultimi metri di campo.
Al 60esimo anche Di Francesco è stato costretto a mettere mano alla panchina, non per scelta tecnica quanto per un infortunio occorso a Longhi durante un duello aereo: l’allenatore abruzzese ha sostituito l’esterno sinistro con Marcello Gazzola.
Le fiammate pero non si sono fatte attendere per molto tempo, e a partire dal 65esimo la partita è tornata vibrante come ad inizio primo tempo. Il nerazzurro Shaqiri è stato il primo a esprimere idee bellicose, con un tiro mancino che si è stampato sul montante destro della porta neroverde, a Consigli battuto.
Le squadre si sono poi allungate e hanno dato vita a una serie di transizioni pericolose, ma sempre imprecise in fase di ultimo passaggio o finalizzazione. Da segnalare un episodio ai limiti del tragicomico occorso al 70esimo; un errore di comunicazione tra la panchina nerazzurra e il quarto uomo ha portato alla sostituzione di Vidic per far spazio a Brozovic, quando le intenzioni di Mancini erano quelle di togliere Donkor. Il tecnico nerazzurro a corto di un centrale è stato costretto a rimodellare la sua squadra, passando a un 4-3-3 in cui al centro della difesa è stato spostato il tuttofare Medel.
Al 75esimo Di Francesco ha optato per una maggiore copertura, inserendo Antei al posto di Missiroli, nell’evidente intenzione di conservare il vantaggio. A tirare giù la saracinesca in questa fase di gara ci ha pensato Andrea Conisgli, prima con un intervento a dir poco prodigioso sul colpo di testa di Dodo a pochi metri dalla porta, poi con una doppia parata sui tiri di Shaqiri e Icardi.
A riaprire la partita ci ha pensato un’enorme ingenuità neroverde da parte di capitan Magnanelli, autore di un retropassaggio sbagliato, raccolto e trasformato in rete dal rapace Icardi. L’episodio ha acceso gli animi e le ammonizioni sono cominciate a fioccare da una parte e dall’altra. Gli ultimi minuti della gara sono stati giocati sul filo dei nervi da entrambe le squadre, che abbandonato ogni tatticismo hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo.
Dopo aver decretato sei minuti di recupero, e l’espulsione di Sansone per una brutta gomitata ai danni di Shaqiri, il Sassuolo ha chiuso la partita con un rigore di Berardi, procurato da un fallo ai danni di Zaza. 3-1 Sassuolo e partita sostanzialmente finita.
Tre punti importanti per gli uomini di Di Francesco che salgono a quota 28 e allontanano la zona retrocessione, ma soprattutto prova di maturità notevole di una squadra che, dopo il 2-1 ingenuamente regalato a Icardi è riuscita a reagire e a portare a casa tre meritatissimi punti.