foto da modenafc.net
Durante la trasmissione “In Campo con Maini” di sabato scorso, dopo aver assistito allo spettacolo indecoroso di Trapani – Modena; io, il Direttore e mister Pifferi, abbiamo analizzato attentamente quali fossero stati i reali problemi di questa travagliata annata in casa gialloblu.
Personalmente non ho avuto dubbi nel dire che l’assoluta mancanza di “organizzazione” dal punto di vista tecnico e societario sia stata la vera lacuna di questa stagione. Una squadra, costruita senza un criterio logico l’estate scorsa, con troppe scommesse e poche certezze; un gruppo di ragazzi, che fino ad un paio di mesi fa non avevano neanche un’identità, buttati in campo come amatori.
E come dimenticarsi, appena prima del “playout anticipato” contro la Ternana, la conferenza stampa con il contratto firmato da 650.000€ di Galabinov, il comunicato sul possibile arrivo di Trezeguet, la squadra che gioca contro Novellino senza esporsi, il “ritiro-non ritiro punitivo” di un paio di settimane fa?
Non nascondiamoci dietro un dito; se non ci fossero stati il “Ragno di Moncalieri” ed il “diablo” Granoche, a gennaio ci saremmo ritrovati nell’attuale situazione del Varese: in Lega Pro con un paio di giornate d’anticipo e la speranza di iscriverci ad un campionato professionistico.
Maini ha poi sottolineato il fallimento del “progetto” Caliendo. L’ex procuratore ha promesso alla città di Modena qualcosa che non si poteva mantenere. Perché tre jolly in un colpo solo (Rizzo, Babacar e Molina) li peschi, forse, una volta ogni decade. Bastava essere sinceri con la città, a gennaio: “ragazzi qua i soldini sono finiti, aiutateci a salvarci”. Occorreva coraggio nell’ammettere i propri limiti ed i propri sbagli. Si può dire tutto sul tifoso modenese, ma non che sia stupido. Chi vogliamo prendere in giro?
Mister Pifferi ha parlato di giocatori poco attaccati alla maglia; gente che, per intenderci, si preoccupa di portare a casa lo stipendio non curandosi dei risultati del collettivo. “Tanto a giugno vado in scadenza di contratto…” insomma: il classico modo per andare incontro ad un fallimento, o meglio, ad una retrocessione.
Io odio generalizzare, e sono consapevole che i giocatori che mettono “cuore e anima” sul rettangolo verde ci sono, eccome se ci sono! Ma l’impegno passa in secondo piano adesso. Bisogna far arrivare la nave in porto, vincere contro la Ternana e svegliarsi da questo incubo.
Niente scherzi, Modena, vinci e progetta il futuro come si deve: la Serie B, per la città, è troppo importante.