23.5.1982 Sanremese-Modena 2-1. Barella sale sugli spalti durante i tafferugli all’interno del Comunale di Sanremo. (Grazie a Pel)
Era l’anno di Giorgi e il Modena andava a giocare a Sanremo.
Io, Amedeo, Nino, il farmacista, il canadese e altri 15 ragazzi partiamo al venerdì alla volta della città ligure per farci una piccola vacanza e già la prima sera abbiamo avuto il piacere di conoscere alcune donzelle.
I problemi sono iniziati però il sabato sera in cui, per motivi che non ricordo, abbiamo litigato con una compagnia locale.
All’uscita abbiamo trovato tutta la discoteca ad aspettarci e ne è scaturita una rissa tra il fuggi fuggi generale.
Poi la notte abbiamo dormito in spiaggia con la gente che ci ha cercato fino alla mattina.
Il mattino seguente ho telefonato a Modena dicendo ai ragazzi di salire preparati perché qua tirava una brutta aria, ma non per gli ultras che a Sanremo non esistevano, bensì per la gente del luogo “poco accogliente “.
La domenica verso mezzogiorno ( la partita iniziava alle 14.30) eravamo gia nel nostro settore senza che fosse presente un poliziotto.
Ad un certo punto arrivano nel nostro settore i sanremesi bellicosi e in un primo tempo li respingiamo, ma erano veramente tanti.
La squadra che si stava preparando in campo assiste alla scena di tamburi e piatti (dei tamburi, allora entravano) che volavano e botte da orbi.
Poi comincia un tira e molla per lo striscione con un energumeno di casa di 2 metri che non lo mollava nonostante per le botte fosse diventato una maschera di sangue.
Poi gli animi si placano, ma a fine partita gli scontri continuavano fino alle 10 di sera con macchine modenesi rotte ovunque.
Arriviamo a casa alle 6 di mattina giusto in tempo per andare a lavorare al forno di via San Giacomo.
Se c’è una cosa che ci ha insegnato quella partita è che non bisogna mai snobbare nessuno, nemmeno le trasferte in ridenti località di villeggiatura.
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