Ad obiettivo stagionale non raggiunto, in casa Modena è arrivato il momento di tirare le prime somme. Chi, in primis, doveva assumersi le proprie responsabilità per non aver allestito una rosa adeguata ed aver cambiato due allenatori nel corso della stagione, l’ha fatto in minima parte e ha pensato bene di scaricare le maggiori colpe su piazza e stampa, colpevoli di aver messo troppa pressione all’ambiente. Più volte lo stesso Tosi ha chiesto sostengno al pubblico, che ha sempre risposto alla grande con numeri da alto professionismo, e allora perchè affermare che in uno stadio vuoto, lontano da tutto e tutti, questa squadra avrebbe vinto il campionato? Come poteva pensare di non avere pressione, in Serie D, in una piazza come Modena? Certo, a Mezzolara avrebbe lavorato con più tranquillità, ma avrebbe avuto il budget faraonico che la prorpietà gialloblu gli ha messo a disposizione per allestire la squadra? Il “peso” dei media e dei 6mila cuori gialloblu, che hanno fatto sacrifici per sostenere la squadra ovunque, sono solamente alibi di chi ha commesso tanti, troppi errori. La conferenza iniziata con un “chiedo scusa a caratteri cubitali” è divenuta un j’accuse contro chi, di colpe, oggettivamente non ne ha e se davvero il ds pensa che portare a Modena giocatori che vanno in crisi per la troppa pressione (l’esempio di Boscolo Papo lo ha fatto lui) è un problema della piazza, beh, significa che qualcosa non torna. Un ds deve capire se un calciatore può essere capace di reggere mentalmente, nel caso non gli riesca… quello è il vero problema.
C’è chi, invece, sa che nel calcio, quando non si raggiungono gli obiettivi, visto il ruolo che ricopre, il primo e unico che può e deve saltare è il mister. Lascia a malincuore, consapevole di aver commesso errori ma senza bisogno nè volontà di trovare alibi, uscendo a testa alta da una situazione difficile. Alberto Bollini non porta rancore, ha accettato con signorilità la decisione societaria, e ora da modenese farà il tifo per i suoi (ex) ragazzi nei playoff. Serietà, professionalità e nessuna scusa, ma solo tanto onore. Chapeau Bollo.