Quando si parla di calcio, spesso l’argomento di discussione viene individuato nel rendimento di un singolo giocatore o nelle dinamiche di spogliatoio che affliggono una determinata squadra. Paradossalmente, si parla sempre poco di tattica, anche perché l’attenzione dei media è direzionata il più delle volte verso l’andamento delle big. Eppure, anche le compagini meno blasonate riescono a fornire temi interessanti e negli ultimi tempi ne abbiamo avuto un chiaro esempio con il Sassuolo, portato alla ribalta da Roberto De Zerbi prima di essere ereditato dall’ex allenatore dell’Empoli Alessio Dionisi, arrivato a giugno 2022. Si tratta di un tecnico alle sue prime esperienze nel massimo campionato italiano.
Già da un paio di anni si sentiva nominare spesso la costruzione dal basso, promossa proprio da De Zerbi. Anche Dionisi ha voluto sperimentarla, lasciando partire l’azione dal portiere e consentendo solo ad uno dei terzini di occupare una posizione più avanzata. Dai laterali il pallone doveva passare subito a uno dei centrocampisti incaricati di servire le ali, talvolta pescate direttamente dai terzini, in modo tale da concedere maggiore libertà di movimento al trequartista nel 4-2-3-1 o nel 4-3-1-2. Solo in caso di notevole pressione avversaria erano i centrali a provare a servire subito la punta centrale, così da velocizzare il più possibile la manovra.
Negli ultimi mesi, invece, l’interpretazione tattica del Sassuolo è leggermente cambiata. I neroverdi preferiscono evitare più rischi possibili e rimanere più concentrati in difesa. Oggi il baricentro è dunque più basso, si pensa di meno al possesso palla e si prova molto più spesso a verticalizzare per concludere l’azione. Nelle prime giornate del campionato in corso di svolgimento la squadra di Dionisi era non a caso una delle formazioni di Serie A più dedite al gioco in verticale, il che non si traduce però necessariamente in un beneficio. Anche la Cremonese tende a snobbare le linee di passaggio orizzontali e i lombardi non se la stanno certo passando bene in fondo alla classifica.
Quando si tratta di rifinire, il Sassuolo prova ad occupare con quanti più giocatori possibili la mediana avversaria, mentre gli esterni tentano di creare la superiorità numerica superando in dribbling i terzini, tenendosi larghi. Gli attaccanti puri continuano a conservare quindi una buona libertà di movimento, il che produce volentieri l’effetto di disorientare le difese delle altre squadre, che si ritrovano sprovviste di punti di riferimento. Quando il Sassuolo deve difendere aspetta gli avversari nella propria metà campo, cercando di coprire ogni spazio. L’intento principale, però, è sempre quello di recuperare palla nei pressi dell’area avversaria. In ogni caso, anche il contropiede sembra essere nelle corde dei neroverdi, che non mancano mai di sfruttare la rapidità degli esterni di turno.
Insomma, il Sassuolo è la dimostrazione che anche le formazioni meno accreditate possono applicare un calcio studiato e meticoloso. La qualità dei singoli giocatori continua a fare la differenza, ma il gioco di squadra rimane indispensabile. Stando alle scommesse sul calcio oggi il Sassuolo fatica a godere del favore dei pronostici, ma in più occasioni gli emiliani sono riusciti a sovvertire i pronostici portando a casa risultati più che soddisfacenti. Il sogno dei neroverdi è l’Europa, ma dato il rendimento attuale quest’anno bisognerà puntare semplicemente alla salvezza.