Ho conosciuto Giorgio in San Biagio agli inizi degli anni 80. Colonna della compagnia era quello che si occupava dell’organizzazione e di prendere i nomi per le trasferte. Oltre che maestro di passione era un genio delle “chiamate ” un modo ironico per prendere in giro quelli che passavano davanti alla piazzetta.
In questa foto Giorgio con la sigaretta, da ragazzino, al Braglia
Era un perfezionista, si annotava nel suo quaderno quello che succedeva in curva e in trasferta per avere spunti su quello che si doveva fare in futuro. Di solito non era un violento per indole ma di certo non si tirava indietro quando serviva. Fino agli ultimi mesi di vita la sua passione lo portava ancora ad arringare la gente alle riunioni che facevamo ai mulini. Il giorno prima della trasferta di Lucca ero a mangiare a casa sua con le rispettive fidanzate , la solita bella serata fatta di scherzi e ricordi per poi alla fine darci appuntamento al mattino seguente per la partenza in largo Garibaldi ma lui non venne.
La sera il padre ci diede la notizia della sua morte. Non si può spiegare cosa significhi la sua mancanza per me ma è un po mitigata dalla presenza di suo fratello Checco che me lo ricorda tanto nel modo di fare e di parlare.
Grazie a Pippo de Rienzo e Modena Est per il contributo, essenziale, nel realizzare articolo e corredarlo con foto…
Ciao Giorgio